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domenica 17 ottobre 2010

Inno di Mameli: storia e curiosità

Inno di Mameli: storia e curiosità
Dell’inno nazionale molti conoscono le prime strofe e il ritornello, pochi sanno che nel testo ci sono riferimenti alle formazioni dell'esercito romano (la coorte), all'Austria, ai Balilla, ai cosacchi!
L'inno nazionale italiano fu composto da Goffredo Mameli all'età' di 20 anni, due anni prima di morire (Genova 1827, Roma 1849).
Mameli era un giovane patriota, che ebbe il coraggio di esporre il tricolore durante l'assedio austriaco, che organizzò una spedizione in aiuto di Nino Bixio durante l'insurrezione di Milano, che fu arruolato come capitano nell'esercito di Garibaldi. Un coraggioso morto in maniera assurda.
Durante la battaglia per la liberazione di Roma fu ferito accidentalmente ad una mano dalla baionetta di un compagno d'armi, la ferita si infettò e morì a soli 22 anni.
L'inno di Mameli, musica di Michele Novaro, originariamente si chiamava “ Il canto degli italiani”. Fu composto nel clima patriottico che sfociò nella guerra contro l'Austria. 
Fu Giuseppe Verdi che lo scelse come inno a simboleggiare la patria (a discapito della Marcia reale).
L'inno di Mameli diventa inno nazionale nel 1946, dopo la proclamazione della Repubblica.
Testo inno nazionale

Fratelli d'Italia
l'Italia s'è desta
dell'elmo di Scipio
s'è cinta la testa
Dov'è la vittoria?
Le porga la chioma
che schiava di Roma
Iddio la creò
Stringiamoci a coorte
siam pronti alla morte
siam pronti alla morte
l'Italia chiamò
Stringiamoci a coorte
siam pronti alla morte
siam pronti alla morte
l'Italia chiamò, si!
Noi fummo da secoli
calpestati, derisi
perchè non siam popoli
perchè siam divisi
Raccolgaci un'unica
bandiera, una speme
di fonderci insieme
già l'ora suonò.
Stringiamoci a coorte
siam pronti alla morte
siam pronti alla morte
l'Italia chiamo, si'!
Uniamoci, uniamoci
l'unione e l'amore
rivelano ai popoli
le vie del Signore.
Giuriamo far libero
il suolo natio:
uniti, per Dio
chi vincer ci può?
Stringiamoci a coorte
siam pronti alla morte
siam pronti alla morte
l'Italia chiamo, si!
Dall'Alpe a Sicilia,
dovunque è Legnano;
ogn'uomo di Ferruccio
ha il core e la mano;
i bimbi d'Italia
si chiaman Balilla
il suon di ogni squilla
i Vespri suonò.
Stringiamoci a coorte
siam pronti alla morte
siam pronti alla morte
l'Italia chiamo, si'!
Son giunchi che piegano
le spade vendute
già l'Aquila d'Austria
le penne ha perdute.
Il sangue d'Italia
e il sangue Polacco
bevè col Cosacco
ma il cor le bruciò.
Stringiamoci a coorte
siam pronti alla morte
siam pronti alla morte
l'Italia chiamò, si!

“Strano paradosso: quando fu creata la costituzione italiana nel 1946, la stessa classe politica che aggiunse la disposizione transitoria che vietava la ricostituzione del partito fascista fu la stessa che scelse l'inno di Mameli come inno nazionale, contenente dei riferimenti a lungo utilizzati dal duce (i Balilla erano la gioventù educata secondo i crismi fascisti). In quel periodo storico Balilla ricordava di più il duce che non il patriota morto nel 1849. Chissà se gli austriaci, quando giocano contro la nostra nazionale, sanno che il nostro inno li prende in giro. [F.Baldisserri] “


PS: L’inno di Mameli scelto nel 1946 come provvisorio, dopo SOLO 71 anni, nel novembre 2017 è diventato ufficialmente l'Inno della Repubblica Italiana.


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